Oratorio estivo 2023
Dal 12 Giugno al 7 Luglio

Il progetto per l’Oratorio estivo 2023 TuXTutti − e chi è mio prossimo? mette al centro della riflessione il tema del prendersi cura. Lo slogan “TuXTutti”, titolo esplicativo che si propone di esprimere l’apertura verso l’altro, verso tutti, è un invito ad andare e donarsi agli altri, senza escludere nessuno. Ispirati dalla parabola del buon samaritano, in cui Gesù ci invita a domandarci chi sia il nostro prossimo, durante l’estate 2023 bambini, ragazzi, adolescenti e adulti scopriranno e sperimenteranno che cosa significa essere prossimi, essere vicini, riconoscendo che non si è soli e non si può vivere guardando il mondo in modo solamente personale e individualista
 
CHE COSA È L’ ORATORIO ESTIVO IN PARROCCHIA?
L’ Oratorio estivo in Parrocchia è un’esperienza formativa per i ragazzi che coinvolge anche la presenza e la partecipazione dei genitori, non è un babisitteraggio o un parcheggio dei figli, ma vuole essere un aiuto alle famiglie per gestire questo periodo estivo riempendolo di contenuti umani e cristiani. Per questo chiediamo il rispetto degli orari e la partecipazione alle attività in modo completo.
 
PER CHI?
  • Per ragazzi e ragazze che hanno frequentato la II^ elementare fino alla I^ Media iscritti alla catechesi.( se ci saranno posti disponibili si da la possibilità di iscrivere anche chi ha frequentato la I^ Elementare ed è residente in parrocchia)
  • I ragazzi di II^ e III^ media e 1° superiore che hanno partecipato agli incontri di formazione specifica faranno parte del gruppo PRE – ANIMATORI.
  • I ragazzi di 2° – 3° – 4° superiore che hanno partecipato agli incontri di formazione specifica faranno parte del gruppo ANIMATORI.
  • I Giovani di 5° superiore e gli universitari faranno parte dello STAFF – ANIMAZIONE
ORARIO GIORNALIERO
Ore 08.00: Raduno animatori
Ore 08.30 – 09.00: Accoglienza
Ore 09.00: Inizio attività
Ore 09.15: Preghiera (il Giovedì S. Messa)
Ore 10.00: Laboratori
Ore 12.30: Pranzo
Ore 14.30: Giochi
Ore 16.00: Merenda e giochi
Ore 17.00: Chiusura della giornata
(Punteggi e preghiera)
Ore 17.30: Uscita
ORARI USCITE E ENTRATE STRAORDINARIE: (RITIRARE IL MODULO IN SEGRETERIA) Ore 10.00 – Ore 12.30 – Ore 14.30 – Ore 16.00
 
AVVISI IMPORTANTI
  • Chiediamo ai genitori di dare la disponibilità per le pulizie all’ora di pranzo e quelle serali, ALMENO DUE GIORNI NELL’ARCO DELLE 4 SETTIMANE. All’iscrizione dare il proprio nome e il giorno.
  • Possibilità di prenotare al mattino per il pranzo un piatto di pasta, un toast o un panino. Costo 2,00€ (eventuale bibita o acqua sarà gestito dal servizio bar.
  • I venerdì 16 – 23 – 30 Giugno faremo l’ uscita all’Acquatica
  • È prevista una gita a metà percorso il 27 o 28 Giugno. (DURANTE LE USCITE E LA GITA L’ORATORIO RIMARRA’ CHIUSO)
  •  SI INVITANO I RAGAZZI A NON PORTARE IN ORATORIO CELLULARI, GIOCHI ELETTRONICI, ECC. IN CASO DI SMARRIMENTI O FURTI, L’ORATORIO NON NE RISPONDERÀ. DURANTE L’ATTIVITÀ NON È CONSENTITO L’USO DEI CELLULARI.
  • LE BICICLETTE DOVRANNO ESSERE CHIUSE CON LUCCHETTO, IN OGNI CASO L’ASSICURAZIONE NON RISPONDE IN CASO DI FURTO.
 
QUOTE:
  • QUOTA ISCRIZIONE ORATORIO ESTIVO 15,00€
  • QUOTA SETTIMANALE 15,00€ (2° FRATELLO E ALTRI 10,00€)
  • QUOTA ASSICURAZIONE 20,00 (PER CHI NON È GIÀ ISCRITTOALL’ORATORIO 2022-23)
  • QUOTA TOTALE PRE-ANIMATORI 20,00€ (PIÙ EVENTUALEASSICURAZIONE)
  • QUOTA TOTALE ANIMATORI 15,00€ (PIÙ EVENTUALE ASSICURAZIONE)

La quota d’iscrizione comprende maglietta e marsupio, materiale perigiene e laboratori, la merenda. Sono Esclusi i costi di eventuali Uscite e Gite.

ISCRIZIONI PRESSO LA SEGRETERIA ORATORIO
La precedenza è data agli iscritti all’oratorio e alla catechesi, inseguito possibilità per altri fino a esaurimento posti (150) Calendario:
LUNEDÌ 8 MAGGIO ORE 17.30 – 19.00 PRECEDENZA 5^ ELEMENTARE
MARTEDÌ 9 MAGGIO ORE 17.30 – 19.00 PRECEDENZA 1^ MEDIA
MERCOLEDÌ 10 MAGGIO ORE 17,30 – 19.00 PRECEDENZA 3^ ELEMENTARE
GIOVEDÌ 11 MAGGIO ORE 17.30 – 19.00 PRECEDENZA 4^ ELEMENTARE
VENERDÌ 12 MAGGIO ORE 17.30 – 21.00 PRE – ANIMATORI E ANIMATORI
PER LA 2^ ELEMENTARE È POSSIBILEISCRIVERSI TUTTI I GIORNI DI SEGRETERIA DALL’8 MAGGIO AL 12MAGGIO
DAL LUNEDÌ 15 MAGGIO AL VENERDÌ 19 MAGGIO DALLE ORE 17.30 – 19.00

ALL’ATTO DELL’ ISCRIZIONE VERSARE LA QUOTA IN CONTANTI.
«E CHI È MIO PROSSIMO?»
Questa domanda interpella, da sempre, ogni credente. Si tratta dell’interrogativo che nella parabola del buon samaritano (cfr. Lc 10,25-42) viene posto a Gesù, in seguito alla richiesta «Che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?»: un tema che qualunque cristiano deve affrontare, se vuole trovare il senso della propria esistenza. Conoscere che cosa sia scritto nella legge non è sufficiente per vivere in pienezza, facendo esperienza dell’amore autentico che ha lo stile di Gesù. Bisogna fare di più, molto di più; si tratta di cambiare se stessi, diventando capaci di amare il prossimo. A questo punto, ecco la domanda ineludibile: «E chi è mio prossimo?». Per tentare di rispondere, si potrebbe iniziare sfogliando la Bibbia, come forse avrà fatto l’interlocutore di Gesù. Quel dottore della legge sapeva bene che nell’Antico Testamento molti brani si riferiscono proprio alle persone nei confronti delle quali fare il bene è un dovere, coloro che la legge identifica come «prossimi». Infatti, sono proposti precetti relativiall’accoglienza, al dovere di condividere il cibo, all’aiuto per gli orfani, le vedove, i forestieri. In generale, l’intera legge ebraica pone molta attenzione agli ultimi e agli emarginati, ma il pericolo è sempre quello di seguirla soltanto per un dovere sociale, piuttosto che perché realmente coinvolti nel profondo del cuore. Proprio qui si inserisce il capovolgimento proposto da Gesù: da un approccio statico, che calcola chi debba essere ritenuto più o meno vicino a sé, a un approccio dinamico, che chiede di diventare protagonisti facendosi prossimi, avvicinando corpo e cuore, fino ad avere compassione, condividendo con l’altro addirittura sentimenti e passioni. Una possibilità che sembra difficilmente realizzabile, a meno di ricordare che, come del resto accade con ogni parabola, quanto proposto da Gesù in realtà è realizzato innanzitutto da lui stesso: la sua storia è descritta nella figura del samaritano, è lui a manifestare ciò che nessuno avrebbe osato sperare, Dio che fa il primo passo per condividere la vita umana in ogni suo aspetto, fino a salvarla. Gesù capovolge, allora, i concetti di cura e di prossimità, asserendo che il prossimo non è colui che necessita cura, ma chi ha compassione degli altri. Chi è capace di entrare in relazione con gli altri: chi sperimenta la carità, secondo la misura che lui stesso ha vissuto. Che cosa genera l’amore gratuito che spinge ciascuno a spendere tempo, denaro, energie, fino ad arrivare a dare la vita per gli altri? Perché oggi ci sono persone che trascorrono l’estate per donarsi agli altri, ai più piccoli, tra i più bisognosi di qualcuno che si faccia loro prossimo? Perché la massima forma dell’amore, la carità, si è fatta carne, così che da ogni cuore possa scaturire il desiderio di amare secondo la stessa misura. Quell’amore, che Gesù ha rivelato possibile svelando che Dio è Padre, fa sì che nell’incontro con l’altro si sia interpellati a verificare in quale modo si riesce a vivere la conseguenza dell’essere figli, cioè come sorelle e fratelli. Ormai, l’altro può essere interpretato solo come colui che è legato a sé: è inevitabile dare forma ai legami riconoscendo una responsabilità vicendevole. Papa Francesco, nell’enciclica Fratelli tutti, esprime chiaramente la ragione per cui l’altro è un prossimo, al quale si è legati con un vincolo di fraternità: «L’attenzione affettiva che si presta all’altro provoca unorientamento a ricercare gratuitamente il suo bene. Tutto ciò parte da una stima, da un apprezzamento, che in definitiva è quello che sta dietro la parola “carità”: l’essere amato è per me “caro”, vale a dire che lo considero di grande valore […]. La statura spirituale di un’esistenza umana è definita dall’amore, che in ultima analisi è il criterio per la decisione definitiva sul valore o il disvalore di una vita umana» (nn. 92-93). Essere fratelli, e addirittura riconoscersi come tali, ha a che fare con la natura più profonda dell’essere umano, da Gesù svelata a donne e uomini di ogni tempo e cultura. La qualità di quel legame e il valore del gesto di cura che ne consegue è sintetizzato da don Primo Mazzolari nel suo Testamento spirituale: «Dove il vincolo dell’affetto è soltanto spirituale, sfida il tempo e si ritrova»